21 settembre 2008

ATTUALITA' DEL MONDO AGRICOLO ETRUSCO



Mondo rurale etrusco: dal passato un’opportunità per il presente

Si chiude il convegno, a Sorano, alla riscoperta della civiltà etrusca. Il progetto ‘Vinum’, grazie alla biologia molecolare, ha permesso di coltivare vitigni assimilabili a quelli di allora. Domani tappa finale per la festa dell’uva a Scansano, dove nascerà un parco della vitivinicoltura antica. Soddisfatti i presidenti delle commissioni regionali Agricoltura, Aldo Manetti e Cultura e Turismo, Ambra Giorgi

Sorano - Il bagaglio culturale che il mondo agricolo etrusco ha trasmesso alla civiltà contadina toscana è enorme. La sua riscoperta e valorizzazione rappresentano grandi potenzialità per l’economia locale. Questa eredità è stata al centro della seconda giornata del convegno sul mondo rurale etrusco, che si è svolto nel mastio della Fortezza Orsini di Sorano, gremito di pubblico. E’ stato Paolo Giulierini del museo dell’Accademia etrusca di Cortona, a ricordare, ad esempio, che gli attrezzi agricoli usati in Maremma prima della meccanizzazione sono identici per tipologia a quelli usati dagli Etruschi. Con gli attrezzi, sono state probabilmente trasmesse anche le tecniche di coltivazione di cereali, vite e olivo, che l’età romana ha fatto proprie. Aspetti, questi ultimi, approfonditi da Giuseppina Carlotta Cianferoni della soprintendenza di beni archeologici della Toscana e Simona Ravanelli, Maria Grazia Celuzza del museo archeologico di Vetulonia e Adriano Baggiani dell’università di Venezia. La tutela e la valorizzazione non interessano soltanto questo patrimonio storico ed archeologico, ma anche quello ambientale. Il progetto ‘Vinum’, curato dalla soprintendenza per i beni archeologici della Toscana, insieme all’Università di Siena, sta mostrando che, grazie alle più recenti acquisizioni della biologia molecolare, è possibile coltivare oggi alcuni vitigni assimilabili a quelli etruschi. Non solo. Come ha ricordato Andrea Ciacci dell’ateneo senese, è in corso di realizzazione un nuovo progetto, ‘Archeovino’, che punta a realizzare un Parco della vitivinicoltura antica nel territorio di Scansano, dove domani la tradizionale festa dell’uva sarà accompagnata da una visita guidata ai siti archeologici. Si concluderà così l’iniziativa turistica che fa da cornice al convegno e che ha portato a riscoprire i luoghi in cui la civiltà etrusca si è sviluppata ed il patrimonio enogastronomico della Maremma. Il convegno è stato promosso dalle commissioni Agricoltura e Turismo del Consiglio regionale in collaborazione con i comuni di Manciano, Pitigliano, Scansano e Sorano, la provincia di Grosseto, la Comunità Montana Colline del Fiora, la Banca di Credito Cooperativo di Pitigliano e da quella di Saturnia, insieme alla rivista “Archeologia Viva”. Soddisfatta dell’iniziativa Ambra Giorgi, presidente della commissione Cultura e turismo del Consiglio regionale . “E’ una formula vincente - ha affermato – Fare ‘sistema’ fra soggetti pubblici e privati, le università e le soprintendenze, ha coinvolto positivamente il territorio. La riscoperta delle nostre radici e delle produzioni tipiche della Toscana è in grado di dare impulso a quel settore particolare di turismo, che si muove sulle tracce dell’archeologia e lungo gli itinerari enogastronomici”. “Integrare la cultura del passato con la realtà del presente apre possibilità nuove per tutte quelle piccole aziende che hanno voglia di sperimentare e di puntare sulla qualità – ha aggiunto Aldo Manetti, presidente della commissione Agricoltura - La Regione Toscana ha già fatto scelte legislative in questo senso, ma abbiamo bisogno anche delle idee di chi produce per valorizzare la ricchezza e la qualità dei prodotti agroalimentari di questo territorio e per contribuire all’avvicinamento tra produttori e consumatori, per dare gambe a quella filiera corta di cui tanto si parla in questi mesi”. (dp)

Etichette:

0 Commenti:

Posta un commento

Iscriviti a Commenti sul post [Atom]

<< Home page